francesco di lorenzo - anno scolastico 2016-2017
Francesco Di Lorenzo - 21-08-2017
Dunque, il nuovo anno scolastico che sta per iniziare, verrà gestito e coordinato da una ministra che conosciamo ormai da qualche mese. Ma chi è, veramente, la neo-ministra? Ecco una serie di brevi sue notizie biografiche.
La ministra Valeria Fedeli è nata nel 1949 in provincia di Bergamo. Inizia ad insegnare nella scuola materna con il regolare diploma triennale, e dopo essersi trasferita a Milano, prende anche il diploma di assistente sociale.
Ma è con i diversi incarichi in CGIL, prima minori poi sempre più importanti, che arriverà nel dicembre 2016 a diventare ministro dell'Istruzione.
Francesco Di Lorenzo - 01-04-2017
Certamente c'è da gioire per la notizia che in una indagine Ocse la nostra scuola, per una volta, non ne esce con le ossa rotte. L'Ocse ha accostato i dati dei rendimenti scolastici con i dati sociali e del contesto di provenienza degli esaminati, rilevando l'indicatore di perequazione, vale a dire la capacità di un sistema di istruzione di dare, in termini di preparazione, qualcosa in più ai meno fortunati. In questa speciale classifica noi siamo i primi in Europa. Ma, attenzione. Siamo i primi, per quanto riguarda questo aspetto del sistema scolastico, solo nella scuola primaria. Man mano che ci allontaniamo da lì e andiamo avanti negli anni, le cose cambiano in negativo e ritorniamo in basso nella classifica. Come dire che l'impianto della scuola primaria era talmente solido (a metà degli anni novanta era considerata una delle migliori scuole al mondo) che non sono bastati gli assalti perpetrati da tanti per mandarla a fondo. E su questo ci sarebbe molto da meditare.
Francesco Di Lorenzo - 04-03-2017
Se di homeschooling, cioè di istruzione domiciliare/di scuola fatta in casa, si continua a parlare, anzi se ne parla sempre di più, qualche motivo di certo ci sarà. Intanto è bene conoscere un po' di numeri: in Italia, anche se i dati non sono aggiornatissimi, si parla di una questione che interessa un migliaio di alunni, mentre i ragazzi educati/istruiti a casa negli Stati Uniti sono all'incirca 2 milioni, 70mila in Inghilterra, 60mila in Canada. Naturalmente gli utenti di questo tipo di scuola sono molti di più nelle scuole primarie, anche se non mancano esperimenti, pochi, anche nelle secondarie. Fatto sta che in Inghilterra e negli Stati Uniti le principali e più importanti Università, accettano senza problemi studenti che vengono dalla scuola fatta in questo modo. Fin qui i dati e i fatti. Ma le motivazioni?
Francesco Di Lorenzo - 11-02-2017
È sempre più difficile accettare quello che dicono, dare credito a ciò che si dice. Specie se si ha qualche riserva dettata dalle troppe volte che le promesse non sono state mantenute. Così, quando la ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli rassicura che migliorerà il decreto sull' inclusione scolastica e quando dice che studentesse e studenti con disabilità devono avere pari opportunità formative, queste sembrano parole vuote. Nessuno le prende in seria considerazione. Ormai nessuno pensa che si migliorerà davvero il decreto. Altri ancora non l'ascoltano nemmeno. Le sue sono parole nel vuoto.
Francesco Di Lorenzo - 28-01-2017
Uno dei decreti attuativi della legge 107 è relativo all'esame conclusivo del primo ciclo didattico, che pare portare a una bella semplificazione, considerando anche la scomparsa dejle prove Invalsi. Solo che, udite udite, le suddette prove si faranno ad aprile e costituiranno requisito imprescindibile per l'accesso all'esame. In più, l'esito di tali prove sarà riportato in un'apposita sezione del documento di attestazione delle competenze che ogni alunno si porterà in dote. Intanto don Pino Demasi lancia l'iniziativa chiamata "wikilegalità", coinvolgendo tutti i ragazzi delle scuole medie, per combattere la loro sfiducia nella cosa pubblica.
Francesco Di Lorenzo - 21-01-2017
È notizia di questi giorni: l'esame di maturità cambia ancora. Ma non cambia nella struttura, cambia solo un po' nelle sfumature. Si toglie qualcosa, si aggiunge qualcos'altro. Si tratta di piccole cose. Di quisquiglie.
Qualcuno, visto il balletto in corso ormai da qualche anno, ha proposto che per una decina di anni tutto rimanga fermo com'è. Accettare finalmente che bella o brutta che sia la prova di maturità, per un po' di tempo rimanga sempre la stessa. Questo per evitare il senso di precarietà che il cambiamento continuo ingenera in tutti noi. Con la conseguenza di non raccapezzarsi più dietro ad un tormentone del genere.
Francesco Di Lorenzo - 09-01-2017
Tullio De Mauro diventa ministro il 25 aprile del 2000. Durerà in carica fino all'11 giugno del 2001. Massimo D'Alema si è appena dimesso da capo del governo, Luigi Berlinguer si è giocato tutta la sua popolarità con il concorsone. Il suo partito non l'ha riconfermato. De Mauro è professore universitario. È un insigne linguista. In campo accademico detiene un grande potere, che gli deriva da uno sterminato curriculum e da un'estrema serietà professionale. Le sue idee sulla scuola sono molto ben definite. Sembra naturale che possa dare un contributo importante alla scuola italiana. Il suo è un traguardo ampiamente meritato. Nella sua carriera si è sempre interessato della scuola viva, quella di tutti i giorni. Insomma, le persone che si intendono di scuola lo conoscono bene e hanno fiducia in lui. Una parte, però, non tutti.
Francesco Di Lorenzo - 17-12-2016
La neoministra Fedeli, per curriculum, risulta essere più strutturata a sinistra della precedente; deve però sempre dimostrare, ammesso che ne abbia il tempo, di mettere in pratica quello che ha detto durante il corso del precedente governo. Intanto qualcosa vorrà pur dire se quasi la metà del diplomati nel 2016, precisamente il 47%, se tornasse indietro non farebbe la stessa scelta, cambierebbe cioè scuola e indirizzo. E infine una discussione seria sui nativi digitali andrebbe fatta. In effetti, è vero che 'i ragazzi sanno navigare e si muovono con abilità sui social network', ma tutto finisce lì.
Francesco Di Lorenzo - 10-12-2016
Nell'attesa di sapere qualcosa in più su che cosa ci attende dopo questo governo e per non parlare a vuoto alimentando congetture e fantasie inutili, diamo alcune notizie di altro genere. Un lavoro di scrittura a quattro mani tra ragazzi e scrittori è avvenuto nel Novarese; dall'esperienza è nato un libro dal titolo veramente bello: 'C'era una svolta'. Viene in mente quella svolta che invochiamo per tutt'altre cose e di cui non riusciamo a vedere i contorni. Altri ragazzi sono invece protagonisti, numerosi, del fenomeno italiano riconosciuto ufficialmente dall'OCSE: l'abitudine a saltare giorni di scuola.
Francesco Di Lorenzo - 03-12-2016
Roberto Maragliano finisce la sua carriera universitaria lasciando molte tracce delle sue idee nel mondo della scuola italianaIl professore e invitando ad essere ottimisti, nonostante tutto: i magri risultati dell'indagine internazionale sulla nostra scuola primaria, o il processo di democratizzazione del picchiare in atto.
Francesco Di Lorenzo - 18-11-2016
L'idea di mettere in competizione le scuole per arrivare ad una graduatoria che ne indichi le migliori (e di conseguenza le peggiori) ormai è cosa fatta. A due mesi più o meno dall'apertura delle iscrizioni, le graduatorie delle scuole sono pronte. Una paginata su un quotidiano nazionale ci presenta le tre scuole 'vincenti', così le chiama. Nella stessa paginata, sempre sul quotidiano nazionale, si legge che, per effetto delle ispezioni effettuate dal Miur, è risultato che nel mondo delle scuole paritarie una su dieci sia stata declassata. In pratica nelle scuole paritarie è stato smascherato un vero e proprio fallimento. In oltre il 50% di esse sono state trovate delle irregolarità e spesso sono state riscontrate ipotesi di reato.
Francesco Di Lorenzo - 12-11-2016
Le contraddizioni ormai neanche si contano più. Anzi, è in atto una specie di accettazione indifferente tutto quello che invece ci dovrebbe preoccupare.
In uno dei suoi ultimi interventi sulla scuola, l'ex ministro De Mauro, ha messo in rilievo come sempre di più stia crescendo il flusso internazionale di studenti che si spostano in un paese straniero per frequentare l'Università. E il paese che attira di più questo scambio sono gli Stati Uniti con circa 800mila stranieri nelle proprie università. Questo mentre un'altra parte, metà dello stesso paese, ne farebbe volentieri a meno. La domanda è: che fare se non convivere per forza con queste contraddizioni?
Francesco Di Lorenzo - 05-11-2016
Ci sono migliaia di studenti di tutti gli ordini di scuole nelle aree interessate dal terremoto, c'è l'Università di Camerino con la sua cittadella, che non hanno strutture sicure in cui entrare a fare lezione. il pensiero va sicuramente a loro.
Francesco Di Lorenzo - 29-10-2016
Nel momento in cui Renzi ammette che sulla scuola ha sbagliato molto, il ministro Giannini si accorge della sua inutilità. È successo tutto in settimana. Lei ha capito che con la riforma non c'entra niente. Meriti e demeriti se li è presi tutti il premier. Poi, menomale, nella nostra scuola ci sono anche cose interessanti. Progetti per i quali, nonostante le difficoltà, si sente di essere sulla strada giusta. Progetti così stimolanti da far dimenticare tutto il resto e che spesso sono trascurati per l'eccessiva burocrazia, per la mancanza di continuità e anche perché non c'è un'idea di scuola meglio definita.
Francesco Di Lorenzo - 22-10-2016
Il dibattito nella e sulla scuola italiana verte ancora sull'importanza o meno del Liceo Classico. 'Classico' dibattito mai passato di moda, tanto che, negli anni novanta, quando un ministro dell'Istruzione pose il problema del suo superamento, la levata di scudi fu quasi unanime. Intanto il ministro attuale parla di successo per l'alternanza scuola-lavoro organizzata dalla Buonascuola, ma ci sono i dati della Cgil che smentiscono clamorosamente.
Francesco Di Lorenzo - 08-10-2016
A un anno esatto dalla sua entrata in scena, ormai sappiamo per certo che la 'buonascuola' non ha fatto breccia nel cuore degli insegnanti italiani. Smascherato l'inghippo, il sorriso della ministra Giannini si scontra con il malcontento generale. Di buono nella 'buonascuola' non c'è niente, quindi non si può stare allegri. Il mantra della stabilizzazione di migliaia di precari non ha sortito, come sperava Renzi, l'apertura verso la sua riforma, non ha donato uno sguardo benevolo su un'idea di scuola impresentabile, in fondo, un qualcosa senza radici né futuro. E mentre i giovani tra i 15 e i 29 anni che non hanno lavoro e non vanno a scuola sono arrivati al 27%, la multinazionale Apple investe in un centro di ricerca a Napoli, nel sud dell'Italia, dove la crisi economica è più acuta. E dove l'abbandono scolastico e la percentuale di neet sono da primato. Un modo o un aiuto per uscirne?
Francesco Di Lorenzo - 24-09-2016
In generale sembra che nella scuola tutto stia andando nel peggiore dei modi. Si spera (ci si augura) che la sensazione sia solo il frutto di un momentaneo pessimismo, qualcosa di passeggero. Certo che un inizio di anno scolastico così disastroso non lo si vedeva da tempo (ma non è che sia una novità). Si diceva che con la Buonascuola le cose stessero marciando su un binario diverso. Non è così. Cattedre vuote, prof spostati (un tanto al chilo) di qua e di là, concorsi non finiti e contestati, ricorsi di tutti contro tutti, leggi sul bullismo e il cyberbullismo prive di efficacia, dito puntato dell'OCSE su triplici criticità, questo è lo scenario. Senza voler essere ripetitivi, la cronaca dice cose decisamente negative, con il risultato che chi ci rimette, alla fine, sono principalmente i ragazzi. I quali, intanto, passano ore in classe senza nessun docente, con grave rischio, grave spreco e grave danno.